domenica 20 luglio 2014

Inishmore

Continua l'esplorazione dell'Irlanda, stavolta con le isole Aran! Ieri ho visitato Inishmore, la più grande (e turistica) delle tre isole che che si trovano nella baia di Galway. Per visitarle da Galway occorre prendere un bus che ti porta alla cittadina di Roosaveal, da dove poi si viaggia in traghetto.

Il tempo non solo è stato clemente, ma addirittura sereno nel pomeriggio, cosa che mi ha permesso di apprezzare di più la gita rispetto a quella nel Connemara della settimana scorsa (che dire che è stata umida è dire poco!). Le isole Aran sono una roccaforte della lingua e cultura irlandese, e il paesaggio è mozzafiato! Forti preistorici costruiti su scogliere a picco, muretti di pietre a secco ovunque, foche, spiaggette di sabbia bianca e soprattutto rocce! Inishmore sembra essere praticamente una grande tavola di roccia ricoperta in alcune zone da un sottile strato di erba e una cosa che mi ha colpito della vista dell'isola è che ci sono pochissimi alberi. I primi abitanti dell'isola, nell'antichità, erano costretti a macerare alghe e sabbie in buche nella roccia per poter creare terra da usare per le coltivazioni.

Il modo migliore per visitare l'isola è la bici, visto che Inishmore non è abbastanza piccola da essere girata a piedi in giornata. Penso che se dovesse capitarmi di vedere Inishmore di nuovo (con il bel tempo), l'ideale sarebbe pernottare sull'isola per la notte e distribuire la visita nell'arco di due giorni. L'aria era limpida e ciò permetteva di scorgere al di là delle acque della baia le montagne del Connemara.

Il Connemara, oltre le acque della baia di Galway

Alghe (perenni?) sulle rocce costiere

E io che pensavo di aver visto un sacco di muretti...

Una grande tavola di roccia!

Vista panoramica

Tipici delle isole sono i famosi maglioni di lana, che vengono confezionati a mano con la lana locale. Ogni famiglia o clan ha un particolare motivo di nodi, suo e solo suo. Perché? Perché quando gli uomini andavano a pescare e capitava che non facessero ritorno, i corpi che venivano restituiti dal mare non erano riconoscibili, tranne che per il loro maglione.

Stranamente, il bel tempo non è sempre una cosa positiva! Il sole quasi a picco del pomeriggio mi ha colpito con quella che mi hanno descritto come "windburn", ovvero scottatura da vento. Visto che sull'isola c'è vento costante (a tratti anche forte), sei sempre tenuto al fresco anche quando c'è sole e quindi non ti accorgi che stai bruciando! Per fortuna avevo messo la crema, quindi non sono messa troppo male, ma non si può dire lo stesso di un paio di miei compagni di viaggio (ah, la bellezza di essere di Irlanda, per quanto tu possa essere pallido c'è sicuramente qualcuno peggio di te!).


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